Radio Club California
todayAgosto 25, 2022
A distanza di quattro anni dal precedente “Tranquility base hotel + casino” e dopo essere tornati a esibirsi dal vivo, ieri gli Arctic Monkeys hanno finalmente annunciato l’uscita del loro nuovo attesissimo album. Il disco si intitolerà “The car” e, disponibile a partire dal prossimo 21 ottobre, includerà dieci nuovi brani.
7L’annuncio del prossimo progetto della band britannica è giunto poche ore dopo la presentazione dal vivo della nuova canzone “I ain’t quite where I think I am” al festival Openair di Zurigo, in Svizzera, e con esso è arrivata anche una delle prime intervista al frontman Alex Turner in diversi anni.
Mentre il batterista Matt Helders, il più incline della formazione di Sheffield a rilasciare dichiarazioni, nei mesi precedenti aveva fornito diversi dettagli sul prossimo album, finora il leader del gruppo si era limitato a una chiacchierata con la rivista sportiva francese “L’Équipe” di poche settimane fa, tutta incentrata sullo sport.
Con la notizia del nuovo disco, Turner ha poi scambiato alcune parole con la rivista “The Big Issue”, che ha arruolato l’attore Martin Compston per intervistare il leader degli Arctic Monkeys in occasione del loro set al festival Sziget a Budapest, in Ungheria. Nel corso della più recente chiacchierata, Alex Turner ha parlato della direzione sonora intrapresa dalla band per il prossimo disco e di come gruppi storici come Led Zeppelin e Rolling Stones hanno ispirato il processo creativo del progetto.
Come già anticipato da Helders in precedenza e come è stato confermato dall’esecuzione dal vivo di “I ain’t quite where I think I am”, la settima prova sulla lunga distanza degli Arctic Monkeys riprende da dove l’evoluzione sonora della formazione inglese era arrivata ormai quattro anni fa con “Tranquility base hotel + casino”, dall’animo rétro e immerso in un’atmosfera da jazz bar anni Quaranta. “Con questo disco la fantascienza non c’entra: siamo tornati sulla terra”, ha ora spiegato Alex Turner a “The Big Issue”, sottolineando le differenze tra “The car” e il precedente lavoro, per cui si era anche fatto influenzare dai film di fantascienza. Ha aggiunto:
“Con il nuovo album penso che ci siamo avvicinati a un tipo di sound migliore e con più dinamiche. Gli archi nel disco vanno e vengono, e questa è una scelta deliberata e si spera che ogni elemento abbia il suo spazio. Ci sono momenti nei quali la band è in primo piano e altri dove subentrano gli archi”.
Le dieci canzoni del nuovo “The car”, che include anche il brano presentato live a Zurigo, sono state registrate con il produttore abituale della band James Ford tra Butley Priory, un ex-monastero nel Suffolk britannico, i RAK Studios di Londra e La Frette a Parigi.
Proprio un post riportato sul sito del monastero nell’estate dello scorso anno, che ha visto gli Arctic Monkeys impegnati nella realizzazione del nuovo disco, aveva dato conferma che il gruppo fosse al lavoro sul suo settimo album in studio. Nel corso dell’intervista per “The Big Issue”, Alex Turner ha quindi parlato della scelta della band di non chiudersi in uno studio di registrazione, ma di scegliere un luogo diverso per lavorare sul progetto, e di come la decisione sia stata ispirata da alcune leggende del rock. “Ci sono molti dischi dei Led Zeppelin e degli Stones, per esempio, che sono stati realizzati in case di campagna e luoghi del genere, e che poi sono stati finalizzati altrove o in studio”, ha sottolineato Turner, che ha poi riflettuto sull’evoluzione sonora intrapresa dagli Arctic Monkeys negli anni.
“The car” arriva a vent’anni di distanza dalla fondazione della band nel 2002, arco di tempo che ha visto il suono della band maturare ed evolversi, dalla frenesia del debutto con “Whatever people say I am, that’s what I’m not” del 2006, passando per le sonorità psichedeliche di “Humbug” e l’essenzialità di “Suck it and see”, prima di arrivare alla completezza di “AM” e alla trasformazione con di “Tranquility base hotel & casino”. In merito, Alex Turner ha affermato che nonostante l’evoluzione della band, gli Arctic Monkeys continuano a rimanere fedeli alle loro origini. “Devi seguire il tuo istinto come hai fatto fin dall’inizio. In questo modo, tutto è collegabile a quello che facevamo noi già 20 anni fa in un garage, quando tutto veniva dall’istinto”, ha narrato il frontman della band, che sul prossimo “The car” ha anche fatto sapere: “È un genere di sonorità che trovo cinematografica”.
Al momento la formazione composta da Alex Turner, Jamie Cook, Nick O’Malley e Matt Helders è impegnata in una serie di concerti nell’ambito di alcuni festival europei, tra cui il “Rock en Sein” a Parigi, dove gli Arctic Monkeys suoneranno questa sera. La band porterà poi la sua musica oltreoceano, prima di alcune date in Australia in programma fino a gennaio dell’anno venturo.
Scritto da: Redazione
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